MODELLO SAFEGUARDING
1. DEFINIZIONI
2. PARTE GENERALE
2.1 La Normativa Safeguarding
2.2 Le finalità
2.3 I destinatari
2.4 Gli elementi costitutivi del Modello
2.5 Approccio metodologico adottato per la redazione del Modello
2.6 L’individuazione delle condotte di abuso, violenza e discriminazione
2.7 L’individuazione delle specifiche situazioni di rischio
2.8 La valutazione del rischio di condotte di abuso, violenza e discriminazione
2.9 Il Responsabile Safeguarding
2.10 Il Sistema di Gestione delle Segnalazioni
2.11 Sistema Sanzionatorio
2.12 Organigramma
2.13 Modifiche e aggiornamento del Modello
2.14 Piano di formazione e attività di comunicazione concernente il Modello
3. PARTE SPECIALE
3.1 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso psicologico
3.2 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso fisico
3.3 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione della molestia sessuale
3.4 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso sessuale
3.5 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione della negligenza
3.6 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’incuria
3.7 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso di matrice religiosa
3.8 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo
3.9 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione di comportamenti discriminatori
Modulo per la segnalazione di episodi di molestie ed abusi Dati del segnalante
Si precisa che nel presente documento viene utilizzato in modo sistematico il maschile inclusivo unitamente per evitare ambiguità e per non appesantire periodi a volte già complessi.
1. Codice di Condotta o Codice di Condotta per la Safeguarding:
indica il “Codice di Condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione” previsto dalla Normativa Safeguarding come definita e disciplinato nel dettaglio dagli articoli 10 e seguenti delle linee guida della Federazione.
Decreto 231: indica il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300.” e successive modificazioni e integrazioni.
Decreto Whistleblowing: indica il Decreto Legislativo del 10 marzo 2023 n. 24 per l’“Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”.
Linee Guida: indica le Linee Guida adottate dall’AICS per la predisposizione, da parte delle società sportive/associazioni, dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e associativa e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal Decreto Legislativo 11 aprile 2006 n. 198 o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Modello 231 o MOG 231: indica il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex Decreto 231.
Modello o Modello per la Safeguarding o MOC per Safeguarding o MOC Safeguarding: indica il “Modello Organizzativo e di Controllo dell’attività sociale” ex Normativa Safeguarding.
Normativa Safeguarding:
indica le Linee Guida AICS, unitamente al Decreto Legislativo del 28 febbraio 2021 n. 39 per l’“Attuazione dell’articolo 8 della Legge 8 agosto 2019, n. 86, recante semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi”, alla (iii) Delibera n. 255 del 25 luglio 2023 della Giunta Nazionale del C.O.N.I., di adozione del Modello di Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui tesserati (Regolamento predisposto quale riferimento per le Federazioni Sportive Nazionali negli adempimenti predetti.
Organizzazioni o Enti o Affiliati:
le associazioni e società sportive dilettantistiche e le società sportive professionistiche tenute all’adozione, ai sensi dell’art. 16 del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2021 n. 39, dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva nonché dei codici di condotta in conformità alle Linee Guida AICS.
Responsabile Safeguarding:
soggetto responsabile di vigilare sull’efficace funzionamento e osservanza del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding, come definiti, nonché prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
Ricevente:
soggetto identificato appositamente per la ricezione delle Segnalazione.
Segnalante:
la persona fisica che effettua la Segnalazione.
Segnalato:
soggetto cui il Segnalante attribuisce la commissione delle irregolarità, non conformità o comportamenti impropri oggetto della Segnalazione.
Segnalazione:
comunicazione rivolta ai Riceventi delle Segnalazioni secondo le modalità previste dal Sistema di Gestione delle Segnalazioni.
Sistema di Gestione delle Segnalazioni:
indica un sistema affidabile e sicuro di segnalazione di comportamenti lesivi, che garantisca tra l’altro la riservatezza delle segnalazioni nonché la tempestiva ed efficace gestione delle stesse.
Vittimizzazione Secondaria:
qualsiasi comportamento, atto od omissione, anche solo tentato o minacciato, posto in essere nei confronti dei tesserati che abbiano in buona fede:
presentato una Segnalazione;
manifestato l’intenzione di presentare una Segnalazione;
assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.
-
L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense, riconosce e si impegna a tutelare, adottando le più opportune misure organizzative e di controllo, il diritto fondamentale di tutti i tesserati ad essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore prevalente rispetto al risultato sportivo/associativo.
Tutti i tesserati hanno diritto a svolgere l’attività associativa in un ambiente consono e degno, e rispettoso dei diritti della personalità e della salute.
Adozione del modello di organizzazione e controllo
Premesso quanto sopra, nell’ottica della pianificazione e gestione della propria attività tesa alla tutela del diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati, L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense ha adottato ed attua le misure organizzative, di gestione e controllo descritte nel modello organizzativo e di controllo dell’attività svolte a tutela dei tesserati e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, approvato con delibera del proprio organo amministrativo.
Il coinvolgimento delle strutture organizzative
L’effettività e l’efficacia del Modello per la Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding possono essere garantite solo con la cooperazione di tutte le strutture organizzative L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense.
Tante più persone sono coinvolte nel processo di organizzazione e gestione del rischio di condotte lesive, tanto più alta è la probabilità di individuare e prevenire potenziali violazioni e, dunque, più efficiente il sistema di prevenzione.
Il coinvolgimento di tutte le strutture organizzative è dunque essenziale per ridurre il rischio di comportamenti non conformi, implementando la diffusione della consapevolezza sulle politiche, le norme e i regolamenti adottati.
IL MOC SAFEGUARDING
Per prevenire il rischio di condotte di abuso, violenza e discriminazione, in qualsia forma, il MOC Safeguarding si compone di una:
2. PARTE GENERALE
Nella quale sono descritti il contenuto della Normativa Safeguarding, le finalità del Modello per la Safeguarding, l’approccio metodologico adottato per la elaborazione del Modello per la Safeguarding, le condotte vietate, le specifiche situazioni di rischio nelle quali tali condotte possono verificarsi, gli elementi costitutivi del Modello per la Safeguarding e i risultati della mappatura dei rischi.
Nello specifico, la Parte Generale contiene:
Disposizioni per la prevenzione e la gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni:
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l’individuazione delle specifiche situazioni di rischio nel cui ambito possono essere commesse le
condotte vietate;
-
la valutazione dell’esposizione ai rischi di commissione di condotte vietate.
Disposizioni per il contrasto di comportamenti lesivi e la gestione delle segnalazioni:
-
adeguati provvedimenti di risposta immediata;
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la predisposizione di un sistema di segnalazioni endoassociativo affidabile e sicuro, che garantisca la
riservatezza delle segnalazioni e la tempestiva ed efficace gestione delle stesse;
l’adozione di apposite misure per la prevenzione di qualsiasi forma di vittimizzazione dei tesserati che abbiano in buona fede effettuato una Segnalazione.
Disposizioni per
-
la nomina di un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni con individuazione dei requisiti
e delle procedure per la nomina, dei suoi compiti e dei suoi doveri;
-
l’adozione di un sistema sanzionatorio per le violazioni di principi, delle norme di comportamento e
delle misure previste nel Modello per la Safeguarding e nel Codice di Condotta per la Safeguarding, abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.
PARTE SPECIALE
Contenente l’individuazione di specifiche norma di condotta e dei protocolli ritenuti adeguati a mitigare il rischio di commissione di ogni condotta vietata.
2.1 La Normativa Safeguarding
L’art. 16 del D. Lgs. 28 Febbraio 2021, n. 39 si pone l’obiettivo di promuovere, nel mondo associativo, la parità di genere tra uomo e donna, la tutela dei minori e il contrasto effettivo ed efficace a ogni forma di violenza di genere e di discriminazione, attraverso l’adozione di misure di prevenzione e presidi di controllo c.d. di “safeguarding”.
A tal fine, la norma ha introdotto:
innanzitutto l’obbligo per le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associative, gli Enti di promozione sportiva e le Associazioni benemerite, sentito il parere del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), di redigere entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo (e quindi entro il termine del 31 Agosto 2023), delle apposite linee guida per la predisposizione, da parte degli affiliati, di Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età, o orientamento sessuale;
il correlato obbligo per le Associazioni e le Società sportive professionistiche e dilettantistiche affiliate di adottare propri Modelli e Codici di condotta per la Safeguarding conformi alle Linee Guida emanate dell’ente di affiliazione entro 12 mesi dalla loro comunicazione.
Per adempiere all’obbligo sub a) le Federazioni/Enti di promozione sociale hanno pubblicato delle Linee Guida per la predisposizione, da parte delle Associazioni e Società sportive dilettantistiche e professionistiche affiliate, dei richiamati Modelli e Codici di Condotta per la Safeguarding; documenti che le Affiliate, per adempiere all’obbligo sub b), dovranno predisporre e adottare entro il 31 Agosto 2024.
Come ulteriormente precisato dall’art. 16 del D.lgs. 39/2021, le Federazioni/Enti di promozione sociale dovranno rielaborare le proprie Linee Guida ogni quattro anni, mentre le Affiliate saranno chiamate a loro volta ad adeguare i propri Modelli e Codici di condotta per la Safeguarding conformemente agli aggiornamenti delle Linee Guida delle Federazioni/Enti di promozione.
Nel quadro normativo di riferimento deve inoltre citarsi il nuovo comma 7 dell’art. 33 della Costituzione della repubblica italiana, comma introdotto dall'art. 1, comma 1, L. cost. 26.9.2023 n. 1, pubblicata in G.U. 7.10.2023 n. 235, ai sensi del quale “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
-
Le finalità
Attraverso il presente documento, L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense intende stabilire il proprio assetto organizzativo e di controllo per la prevenzione di molestie, violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal D.lgs. 198/2006, o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
In particolare, oltre che adempiere alle previsioni di legge e alle Linee Guida delle Federazioni/Enti di promozione, L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense intende:
promuovere un ambiente sociale sano e inclusivo;
tutelare il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati;
adottare misure organizzative e di controllo adeguate rispetto alla propria struttura al fine di prevenire ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
diffondere e consolidare una cultura della prevenzione del rischio di condotte di abuso, violenza e discriminazione;
fornire adeguata informazione ai Destinatari, anche minorenni, in merito alle misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione;
coinvolgere tutti colori che a qualsiasi titolo partecipano all’attività associativa nelle politiche di prevenzione del rischio di condotte di abuso, violenza e discriminazione;
promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi;
rendere consapevoli tutti i Destinatari in ordine ai propri diritti, ma anche in ordine ai propri doveri e alle proprie responsabilità in materia di politiche di safeguarding;
definire le conseguenze anche sanzionatorie che possono derivare dalla violazione delle disposizioni e dei protocolli in materia di abusi, violenze e discriminazioni;
prevedere idonee misure di trasmissione delle informazioni al Responsabile Safeguarding.
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I destinatari
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Il Modello si rivolge a tutti i soggetti (i “Destinatari”) come di seguito individuati:
a) tutti i tesserati dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense;
b) tutti coloro che, con qualsiasi funzione e a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense o comunque partecipino alla sua attività;
genitori e tutori;
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Gli elementi costitutivi del Modello
Il Modello Safeguarding adottato dalla dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense è costituito dal presente documento articolato nella Parte Generale e nella Parte Speciale.
Ne costituisce parte integrante anche il Codice di Condotta per la Safeguarding.
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Approccio metodologico adottato per la redazione del Modello
Il Modello è stato elaborato tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense, della sua struttura, nonché della sua natura e dimensioni.
Resta inteso che il Modello verrà sottoposto agli aggiornamenti che si renderanno necessari, in base alla futura evoluzione della dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense.
2.6 L’individuazione delle condotte di abuso, violenza e discriminazione
L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense, tenuto conto delle proprie caratteristiche e della propria attività, ha valutato di essere esposta al rischio di commissione di tutte le condotte di abuso, violenza e discriminazione:
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abuso psicologico;
-
abuso fisico;
-
molestia sessuale;
-
abuso sessuale;
-
negligenza;
-
incuria;
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abuso di matrice religiosa;
-
bullismo e cyberbullismo;
-
comportamenti discriminatori.
2.7 L’individuazione delle specifiche situazioni di rischio
Tenuto conto delle proprie caratteristiche e della propria attività, dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense ha altresì valutato che le principali situazioni nelle quali è esposta al rischio di commissione di una qualsiasi forma di condotta di abuso, violenza e discriminazione sono le seguenti:
2. 8 SITUAZIONI SPECIFICHE DI RISCHIO
Ambienti, luoghi e spazi in cui è facilitato il contatto fisico e l’esposizione fisica
Trattamenti e prestazioni sanitarie
Relazioni personali
Attività correlate (es. utilizzo di social network)
Attività escursionistiche, Gite
2.9 RESPONSABILE SAFEGUARDING
Compiti
Al Responsabile spettano i seguenti compiti:
attività di monitoraggio:
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per la verifica dell’idoneità del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding e della loro effettività e dell’adeguatezza nel tempo;
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per la vigilanza sul funzionamento del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding e sulla loro osservanza da parte di tutti di Destinatari;
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attività di impulso per l’aggiornamento del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding:
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inoltra, se necessario, proposte di aggiornamento e/o correzione del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding agli organi direttivi dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense e verifica successivamente l’attuazione e la funzionalità delle soluzioni adottate;
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monitora annualmente l’adeguatezza del MOC Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding, sviluppando e attuando piani di azioni ove siano riscontrate criticità;
-
funzione consultiva;
-
adozione di provvedimenti di quick – response;
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gestione della trasmissione delle informazioni (flussi informativi) in entrata e in uscita;
-
gestione delle Segnalazioni;
-
cura della formazione;
-
attivazione del procedimento sanzionatorio.
il Responsabile Safeguarding, accertata la violazione del MOC Safeguarding o del Codice di Condotta per la Safeguarding, ne dà comunicazioni al direttivo dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense, previa proposizione della sanzione disciplinare da comminare, al fine di attivare il procedimento sanzionatorio;
-
collaborazione con le strutture dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense;
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collaborazione con gli altri organi ed autorità esterne.
Poteri
Ai fini dello svolgimento degli adempimenti elencati in precedenza ed in ottemperanza con quanto disposto dalla normativa vigente, al Responsabile Safeguarding spetta il potere di:
-
a) accedere ad ogni informazione o dato ritenuto necessario per lo svolgimento delle sue funzioni, nel
-
rispetto comunque della normativa sul trattamento dei dati personali;
-
b) effettuare, anche a sorpresa, tutte le verifiche, audizioni e ispezioni ritenute opportune ai fini del
-
corretto espletamento dei propri compiti;
-
c) avvalersi, nell’esercizio delle proprie funzioni e attività, del supporto tecnico delle funzioni interne
-
all’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense;
-
d) favorire la collaborazione dei tesserati e di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo
all’attività societaria.
Doveri
Il Responsabile Safeguarding ha il dovere di:
a) documentare la propria attività e conservare tutte le informazioni, la documentazione, il materiale
relativo ai controlli svolti, alle riunioni effettuate e comunque in generale tutto il materiale afferente
all’espletamento dei suoi compiti;
b) rispettare gli obblighi di riservatezza.
Requisiti
Il Responsabile Safeguarding deve possedere i requisiti di competenza, l’autonomia e l’indipendenza anche rispetto all’organizzazione sociale.
Non può essere nominato Responsabile Safeguarding chi ha subito una condanna penale, anche non definitiva, per reati non colposi.
Nomina e durata della carica
Il Responsabile Safeguarding è nominato dal consiglio direttivo dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense e dura in carica 3 (tre) anni.
In ogni caso, il Responsabile Safeguarding rimane in carica fino alla nomina del proprio successore, salvo quanto successivamente previsto.
La cessazione dalla carica può essere determinata oltre che dalla scadenza del termine, anche da rinuncia, revoca o morte del Responsabile Safeguarding.
La rinuncia da parte del Responsabile Safeguarding può essere esercitata in qualsiasi momento, salvo un congruo preavviso, e deve essere comunicata ai competenti organi dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense per iscritto unitamente alle motivazioni che l’hanno determinata.
La revoca dell’incarico conferito al Responsabile Safeguarding può essere deliberata dai competenti organi dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense per giusta causa ed in ogni caso sentito l’interessato.
Tracciabilità e trasparenza dell’attività
Il Responsabile Safeguarding deve mantenere un registro dettagliato di tutte le attività di formazione, segnalazioni ricevute e le eventuali azioni intraprese, al fine di facilitare anche la trasparenza e la rendicontazione, e permettendo anche di analizzare i dati nel tempo per individuare tendenze e sviluppare strategie preventive più efficaci.
Trasmissione delle informazioni agli altri organi
Il Responsabile Safeguarding deve interfacciarsi con l’organo direttivo dell’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense per informarlo sullo stato di implementazione del Modello per la Safeguarding e su tutte le questioni rilevanti.
Pubblicità della nomina
L’Associazione Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense rende pubblica la nomina del Responsabile Safeguarding, il nominativo e i suoi dati di contatto, dandone comunicazione mediante affissione presso la sede e pubblicazione sul sito internet se presente. La nomina del Responsabile viene inoltre comunicata alle Federazioni/Enti di promozione di cui è associata, responsabile per le politiche di Safeguarding.
2.10 Dovere di Segnalazione
Chiunque abbia conoscenza di una violazione del Modello Safeguarding e/o del Codice di Condotta per la Safeguarding o di comportamenti anche solo potenzialmente lesivi che potrebbero integrare una fattispecie di abuso, violenza o discriminazione, è tenuto a darne immediata comunicazione al Responsabile Safeguarding tramite gli appositi canali di Segnalazione di seguito dettagliati.
Sono vietate le Segnalazioni manifestamente infondate e quelle effettuate in mala fede e costituiscono una violazione del presente Modello e, pertanto, potranno essere sanzionate ai sensi di quanto previsto nel successivo paragrafo 2.11.
Sistema di Segnalazione
La Segnalazione può essere effettuata tramite i seguenti canali:
Tramite posta elettronica al seguente indirizzo: antoncara58@gmail.com
Tramite incontro diretto (da prenotare presso la segreteria del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD);
Cassetta per segnalazioni presente presso la sede del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD);
Posta ordinaria da inviare al seguente indirizzo: alla c.a. del Responsabile Safeguarding del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD), via San Filippo Neri,.19 35043 Monselice (PD)
Il Sistema di Segnalazione garantisce la riservatezza del Segnalante e della Segnalazione limitando, tra l’altro, la circolazione di tutte le informazioni relative alla Segnalazione stessa.
Sono vietate le forme di Vittimizzazione Secondaria del Segnalante, di chi lo abbia assistito o sostenuto nell’effettuare una denuncia o una Segnalazione e di chi abbia reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni.
Elementi della Segnalazione
La Segnalazione deve contenere:
-
una descrizione precisa dei fatti oggetto di Segnalazione;
-
l’indicazione del/i Segnalato/i quale/i persona/e responsabile/i della/e violazione/i oggetto della segnalazione, nonché eventuali altri soggetti coinvolti e/o che possono riferire sui fatti;
-
l’indicazione delle circostanze di tempo e di luogo in cui si sono verificati i fatti oggetto di Segnalazione;
-
tutti gli elementi utili alla ricostruzione dei fatti e all’accertamento della fondatezza della Segnalazione.
Soggetti Riceventi le Segnalazioni
Il soggetto Ricevente delle Segnalazioni è il Responsabile Safeguarding.
Il soggetto Ricevente le Segnalazioni che concernono il Responsabile Safeguarding è il Presidente.
Modalità di gestione delle Segnalazioni
Il processo di gestione delle Segnalazioni si articola nelle seguenti fasi:
1) Analisi preliminare della Segnalazione
Il Ricevente la Segnalazione deve verificare che la stessa abbia ad oggetto comportamenti lesivi dei principi di condotta del espressi nel Modello per la Safeguarding e nel Codice Condotta per la Safeguarding.
2) Adozione di provvedimenti di risposta immediata
In caso di necessità, il Ricevente la Segnalazione, in qualunque modo acquisita (anche tramite conoscenza diretta), adotta ogni iniziativa ritenuta necessaria, anche in via d’urgenza (provvedimenti di quick - response), per:
la prevenzione di tutte le forme di abuso, violenza e discriminazione eliminando ogni forma di pericolo;
- l’immediata cessazione delle forme di abuso in corso;
- evitare ogni possibile reiterazione della violazione, operando eventualmente a supporto della
vittima.
Tali misure possono essere adottate anche in attesa dell’intervento degli altri organi di giustizia e a prescindere dall’effettuazione dell’istruttoria relativa alla Segnalazione.
In ogni caso, i provvedimenti di quick - response rispettano il principio di proporzionalità, tenendo in particolare considerazione la natura e la gravità delle violazioni, il numero di violazioni e qualsiasi altra circostanza rilevante (quali la minore età, le condizioni o menomazioni psicofisiche della vittima), ferme restando le procedure e le sanzioni previste dal Codice di Giustizia.
3) Istruttoria e accertamento della Segnalazione
L’obiettivo della fase di accertamento della Segnalazione è di procedere con le verifiche, le analisi e le valutazioni specifiche per riscontrare l’avvenuta violazione del Modello per la Safeguarding e/o del Codice di Condotta per la Safeguarding, nonché la commissione delle fattispecie che in qualunque modo possano configurare una ipotesi di abuso psicologico, abuso fisico, molestie e abusi sessuali, negligenza, incuria, abuso di matrice religiosa, bullismo e cyberbullismo e qualsivoglia comportamento discriminatorio; ciò ferme restando le eventuali indagini dell’Associazione “GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD)” o degli altri organi di giustizia ordinaria. Ove la Segnalazione sia effettuata con un grado di dettaglio non sufficiente a consentire di identificare elementi utili o decisivi ai fini dell’accertamento della fondatezza o meno della Segnalazione stessa, a condizione che il Segnalante non sia anonimo, i Riceventi la Segnalazione potranno interagire con lo stesso utilizzando modalità adeguate a mantenerne la riservatezza, al fine di acquisire elementi ulteriori e prima di archiviarla.
Nello svolgimento dell’istruttoria, i Riceventi hanno la facoltà di:
-
sentire eventuali altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati;
-
avvalersi dell’ausilio di altri soggetti interni o esterni al GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD); in considerazione delle specifiche
competenze tecniche e professionali richieste, a condizione che:
a) il coinvolgimento di tali soggetti sia strettamente necessario per svolgere una corretta analisi
della Segnalazione e per valutarne la fondatezza o meno;
b) tali soggetti assumano un obbligo di riservatezza quantomeno pari a quello gravante sui
riceventi la segnalazione;
c) tali soggetti siano messi a conoscenza unicamente delle informazioni contenute nella
segnalazione che sono strettamente necessarie per lo svolgimento delle attività a loro richieste;
d) venga tenuta traccia scritta dei soggetti ulteriori coinvolti nel processo di analisi della
segnalazione e ne vengano documentate le attività.
In ogni caso, tutte le attività istruttorie devono essere compiute in modo tale da garantire la tempestiva ed efficace gestione delle Segnalazioni, con l’obiettivo di sanzionare celermente ogni violazione del Modello per la Safeguarding e/o del Codice di Condotta per la Safeguarding.
I Riceventi la Segnalazione e tutti i soggetti a qualunque titolo coinvolti hanno l’obbligo di astenersi dal procedimento di gestione della Segnalazione qualora sussistano a proprio carico conflitti di interesse, perché per esempio sono essi stessi i soggetti passivi della Segnalazione o perché sono legati da rapporti di parentela o amicizia con i soggetti passivi della Segnalazione. In tal caso, dovranno dichiarare l’esistenza del conflitto di interesse all’organo amministrativo del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD), che provvederà a individuare la persona da incaricare per la gestione della Segnalazione interessata.
La violazione degli obblighi di riservatezza ed astensione nella gestione della Segnalazione da parte dei Riceventi, così come da parte degli altri soggetti eventualmente coinvolti nella gestione della Segnalazione, comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari ai sensi delle norme di legge, degli accordi collettivi e dei CCNL applicabili, del sistema sanzionatorio nei casi in cui quest’ultimo sia applicabile e fatta salva, in ogni caso, la validità dei provvedimenti degli organi di giustizia federali.
4) Chiusura delle operazioni di gestione della segnalazione
All’esito della chiusura delle operazioni di analisi preliminare della Segnalazione, ovvero di istruttoria e accertamento della stessa, il Ricevente, ove ritenga che vi sia stata una violazione del Modello per la Safeguarding o del Codice di Condotta per la Safeguarding, attiva il procedimento sanzionatorio.
Dovere di astensione
Il Ricevente la Segnalazione e tutti i soggetti a qualunque titolo coinvolti hanno l’obbligo di astenersi dal procedimento di gestione della Segnalazione qualora sussistano a proprio carico conflitti di interesse, perché per esempio sono essi stessi i soggetti passivi della Segnalazione o perché sono legati da rapporti di parentela o amicizia con i soggetti passivi della Segnalazione.
In tal caso, dovranno dichiarare l’esistenza del conflitto di interesse all’organo direttivo del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD), che provvederà a individuare la persona da incaricare per la gestione della Segnalazione interessata.
La violazione degli obblighi di riservatezza ed astensione nella gestione della Segnalazione da parte dei Riceventi la stessa, così come da parte degli altri soggetti eventualmente coinvolti nella gestione della Segnalazione, comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari ai sensi delle norme di legge applicabili del sistema disciplinare adottato del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE APS MONSELICE (PD) e fatta salva, in ogni caso, la validità dei provvedimenti degli Organi di giustizia federali.
Conservazione della documentazione inerente alla Segnalazione
Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE archivia la documentazione relativa alla Segnalazione con modalità atte a preservarla nel rispetto della Normativa Privacy e dei requisiti di riservatezza della Segnalazione, del Segnalante e del Segnalato.
2.11 Sistema Sanzionatorio
Il Modello Safeguarding e il Codice di Condotta per la Safeguarding possono considerarsi efficacemente implementati solo se includono un sistema di sanzioni per il mancato rispetto delle misure indicate.
Violazioni sanzionabili
Rappresenta illecito disciplinare e, pertanto, sanzionabile:
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qualsiasi forma di abuso, violenza o discriminazione;
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la violazione delle disposizioni contenute all’interno del MOC Safeguarding e del Codice di
Condotta per la Safeguarding;
-
l'omissione o la violazione, anche singola, di qualsiasi protocollo o prescrizione del MOC
Safeguarding;
-
l'ostacolo ai controlli e l'ingiustificato impedimento all'accesso alle informazioni e alla
documentazione da parte dei soggetti incaricati dei controlli sulle procedure e sulle decisioni,
incluso il Responsabile Safeguarding, e altre azioni finalizzate alla violazione o elusione del
sistema di controllo, come la distruzione o l'alterazione della documentazione prescritta dal
Modello per la Safeguarding.
-
la mancata, incompleta o non veritiera documentazione dell’attività svolta, così come prescritta per le situazioni specifiche di rischio;
-
qualsiasi atto di Vittimizzazione Secondaria nei confronti di un Segnalante;
-
eventuali abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede, come previsto dalle Linee Guida delle Federazioni/Enti di promozione di cui è associata.
Con specifico riferimento al Direttivo, costituisce altresì illecito disciplinare:
-
la mancata formazione e/o il mancato aggiornamento e/o l’omessa comunicazione al personale operante alle proprie dipendenze delle procedure e delle prescrizioni del Modello di Safeguarding;
-
l’omessa supervisione, controllo e vigilanza, in qualità di “responsabile gerarchico”, sul rispetto delle procedure e prescrizioni del Modello di Safeguarding da parte dei propri sottoposti al fine di verificare le loro azioni nell’ambito delle aree specifiche di rischio;
-
l’omessa segnalazione o tolleranza di irregolarità commesse da propri sottoposti o da altro personale sul rispetto delle procedure e prescrizioni del Modello per la Safeguarding.
Il principio di proporzionalità
Nell’irrogazione della sanzione si dovrà rispettare il principio di proporzionalità della sanzione stessa, tenendo in considerazione la natura e la gravità della violazione, il numero di violazioni o qualsiasi altra circostanza rilevante (quali la minore età, le condizioni o menomazioni psico fisiche della vittima).
Safeguarding e del Codice di Condotta per la Safeguarding, da considerarsi come fattispecie integranti un grave inadempimento contrattuale.
Violazioni da parte dei minori
Quando il soggetto autore dell’infrazione è un minore, prima di proporre la sanzione, quantomeno per le infrazioni più gravi, il Responsabile Safeguarding si confronta con il presidio specifico delle Federazioni/Enti di promozione con cui il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE è associato.
2.12 Organigramma
Le cariche sociali del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE sono:
PRESIDENTE: FORMAGLIO Stefano;
VICEPRESIDENTE: ZANDONA’ Giada;
SEGRETARIO: SVETONI Monica;
2.13 Modifiche e aggiornamento del Modello
Il Modello per la Safeguarding deve sempre essere tempestivamente modificato o integrato, mediante delibera del competente organo direttivo del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE, anche su proposta del responsabile Safeguarding, quando:
-
siano sopravvenuti cambiamenti significativi nel quadro normativo, nell’organizzazione o nell’attività del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE;
-
siano sopravvenute violazioni o elusioni delle prescrizioni in esso contenute, che ne abbiano dimostrato la non efficacia ai fini della prevenzione delle condotte di abuso, violenza e discriminazione.
Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE aggiorna il proprio Modello Safeguarding con cadenza almeno quadriennale, come previsto dalle Linee Guida delle Federazioni/Enti di promozione di cui è associata, e in ogni caso al verificarsi di mutamenti normativi e/o nella propria struttura organizzativa che abbiano impatto sul Modello Safeguarding.
In ogni caso, il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE farà una valutazione annuale delle misure adottate, sviluppando e attuando un piano di azione per risolvere le criticità, ove riscontrate.
2.14 Piano di formazione e attività di comunicazione concernente il
Modello Attività di comunicazione
Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE rende pubblici il Modello per la Safeguarding, il Codice di Condotta per la Safeguarding e i relativi aggiornamenti dandone comunicazione mediante affissione presso la sede e pubblicazione sul sito internet.
Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE, al momento del tesseramento, informa il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura dei soci minori, del Modello per la Safeguarding, del Codice di Condotta per la Safeguarding nonché del nominativo e dei contatti del Responsabile Safeguarding.
Una copia cartacea viene visionata da ciascun tesserato - o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura dei soci minori - all'atto di instaurazione del rapporto con Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE con sottoscrizione per accettazione e presa visione che verrà archiviata a cura del GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE.
Il Modello per la Safeguarding, il Codice di Condotta per la Safeguarding e i relativi aggiornamenti sono inoltre comunicati alle Federazioni/Enti di promozione di cui è associata, responsabile per le politiche di Safeguarding.
Piano di formazione
L’attività di formazione, finalizzata a diffondere la conoscenza della normativa e alle Linee Guida delle Federazioni/Enti di promozione, di cui è associato Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE, e al Modello per la Safeguarding, è fondamentale ai fini dell’effettività del modello stesso ed è differenziata, nei contenuti e nelle modalità di erogazione, in funzione:
-
della qualifica dei soci e della loro età;
-
del livello di rischio dell’area in cui operano.
Il GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE, anche tramite il Responsabile Safeguarding, cura la formazione sul Modello per la Safeguarding attraverso l’organizzazione di corsi di formazione personalizzati sulla specifica realtà, la diffusione di materiale didattico e l’organizzazione di test di valutazione delle conoscenze acquisite.
L’ingiustificata assenza all’attività di formazione da parte dei destinatari della stessa costituisce una violazione dei principi contenuti nel Modello per Safeguarding nonché nel Codice di Condotta per la Safeguarding e, pertanto, potrà essere sanzionata ai sensi di quanto indicato nel paragrafo sul sistema sanzionatorio.
PARTE SPECIALE
La Parte Speciale del Modello Safeguarding contiene l’individuazione di specifiche norma di condotta e dei protocolli ritenuti adeguati a mitigare il rischio di commissione di ogni condotta vietata.
​
3.1 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso psicologico
ABUSO PSICOLOGICO
Situazioni specifiche di rischio individuate nel GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE MONSELICENSE nell’ambito delle quali si può verificare la condotta vietata
A mero titolo esemplificativo, non esaustivo e non vincolante, si riportano alcune situazioni specifiche di
rischio che possono verificarsi durante lo svolgimento dell’attività associativa ma anche al di fuori della
stessa, in contesti ad essa direttamente o indirettamente collegati:
-
imprecare verso una/o socia/o, connotandolo come perdente e/o incapace per non aver portato a compimento l’attività di competenza;
-
umiliare un tesserato o farlo sentire inadeguato;
-
prendersi gioco di una/o socia/o o incoraggiare altri socia/o a prendersene gioco;
-
minacciare o maltrattare verbalmente una/o socia/o;
-
ignorare, escludere e/o non lodare sufficientemente una/o socia/o;
-
criticare per l’aspetto fisico una/o socia/o;
-
agire con comportamenti inappropriati e violenti nel contesto associativo.
Grado di probabilità: Probabile
Grado di impatto: Gravissimo
Grado di rischio inerente: Medio
NORME DI CONDOTTA
Tutti i soci devono:
-
astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
-
garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
-
impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e associativo, valorizzando anche i profili ludici e relazionali sociali;
-
prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
-
affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
-
collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
-
segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DEVE:
-
agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
-
astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
-
promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
-
interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile;
-
conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione
-
segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio;
-
non avere relazioni con minori che possono essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
-
ove ne riscontrino la necessità, farsi promotori, presso le competenti strutture del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense, affinché siano previste le necessarie forme di supporto psicologico a favore dei tesserati, specie se minori;
-
farsi promotori dell’organizzazione di programmi (workshops, seminari, corsi di formazione) volti a ridurre il rischio di abusi psicologici, attraverso il rispetto reciproco, la comunicazione positiva e la gestione delle emozioni.
I SOCI DEVONO:
-
rispettare il principio di solidarietà tra socii, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
-
comunicare al direttivo situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
-
prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri soci;
-
rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri soci e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività associative;
-
mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri soci e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività associative;
-
segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio
I GENITORI DEI MINORI DEVONO:
-
tenere un comportamento collaborativo e rispettoso nei confronti di tutti i soggetti coinvolti;
-
non usare o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi, da o verso qualsiasi socia/o e qualsiasi altro soggetto coinvolto;
-
non umiliare o sminuire i soci e non incolpare uno di loro per non aver ottenuto i risultati auspicati.
Presidi di controllo adottati dal Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense
-
Codice di Condotta Etica;
-
Sistema di segnalazioni di abusi, violenze o discriminazioni;
-
Nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
-
Attività di monitoraggio del Responsabile Safeguarding;
-
Corretta attuazione e previsione di un programma formativo rivolto a tutti i tesserati;
-
Diffusione di un programma comunicativo interno efficace e che sia inerente alle tematiche di Safeguarding;
3.2 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione dell’abuso fisico
ABUSO FISICO
Situazioni specifiche di rischio individuate nel Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense nell’ambito delle quali si può verificare la condotta vietata
A mero titolo esemplificativo, non esaustivo e non vincolante, si riportano alcune situazioni specifiche di rischio che possono verificarsi durante lo svolgimento dell’attività associativa ma anche al di fuori della stessa, in contesti ad essa direttamente o indirettamente collegati:
-
colpire un tesserato perché disturba o disattende le indicazioni date;
-
obbligare un tesserato ammalato a svolgere comunque l’attività di competenza;
Grado di probabilità: poco probabile
Grado di impatto: gravissimo
Grado di rischio inerente: medio
Norme di condotta
Tutti i soci devono:
-
comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa all’associazione o ad essa collegata e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri soci;
-
astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
-
garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
-
impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e associativo, valorizzando anche i profili ludici e relazionali sociali;
-
prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
-
affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
-
collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
-
segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DEVE:
-
agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
-
non usare o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi, da o verso qualsiasi socio e qualsiasi altro soggetto coinvolto;
-
Non umiliare o sminuire i soci e non incolpare uno di loro pe non aver ottenuto i risultati auspicati;
Presidi di controllo adottati dal Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense
-
Codice di Condotta Etica;
-
Sistema di segnalazioni di abusi, violenze o discriminazioni;
-
Nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
-
Attività di monitoraggio del Responsabile Safeguarding;
-
Corretta attuazione e previsione di un programma formativo rivolto a tutti i tesserati;
-
Diffusione di un programma comunicativo interno efficace e che sia inerente alle tematiche di Safeguarding;
3.3 Norme di comportamento e presidi di controllo per la prevenzione della molestia sessuale
MOLESTIA SESSUALE
Specifiche situazioni rischio individuate nel GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO CULTURALE
MONSELICENSE nell’ambito delle quali si può verificare la condotta vietata
A mero titolo esemplificativo, non esaustivo e non vincolante, si riportano alcune situazioni specifiche di rischio che possono verificarsi durante lo svolgimento dell’attività associativa ma anche al di fuori della stessa, in contesti ad essa direttamente o indirettamente collegati:
-
Fare commenti espliciti o volgari sul corpo di una/o socia/o;
-
Fare battute sessuali che mettano a disagio una/o socia/o;
-
Toccare, abbracciare o baciare una/o socia/o senza il suo consenso;
Grado di probabilità: Poco Probabile
Grado di impatto: gravissimo
Grado di rischio inerente: medio
Norme di condotta
Tutti i soci devono:
-
comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa all’associazione o ad essa collegata e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri soci
-
astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
-
garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
-
impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e associativo, valorizzando anche i profili ludici e relazionali sociali;
-
prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
-
affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
-
collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
-
segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE DEVE:
-
agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
-
astenersi da qualsiasi abuso od uso improprio della posizione di fiducia, potere od influenza nei confronti dei soci, specie se minori
-
evitare ogni contatto fisico non necessario con i soci, in particolare se minori;
-
promuovere un rapporto tra soci improntato al rispetto ed alla collaborazione, prevedendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
-
interrompere, senza indugio, ogni contatto con il socio minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile;
-
conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di revenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito associativo;
• segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio;
• adoperarsi affinché nelle strutture della Gruppo Micologico Culturale Naturalistico Monselicense vi siano sempre, durante le attività associative di minori, almeno due soggetti adulti.
Tutti i soci devono:
• comunicare al direttivo situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
• prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri soci;
-
evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
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astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile;
• mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri soci e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività associative;
• riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura dei soci ovvero ai loro delegati;
• segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
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I GENITORI DEI MINORI DEVONO:
-
tenere un comportamento collaborativo e rispettoso nei confronti di tutti i soggetti coinvolti siano essi soci o genitori di minore;
-
non avere relazioni con minori che possono essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
• rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili, in modo tale da garantire la privacy dei minori.
Presidi di controllo adottati dal Gruppo Micologico Naturalistico Culturale Monselicense
-
Codice di Condotta Etica;
-
Sistema di segnalazioni di abusi, violenze o discriminazioni;
-
Nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
-
Attività di monitoraggio del Responsabile Safeguarding;
-
Corretta attuazione e previsione di un programma formativo rivolto a tutti i tesserati;
-
Diffusione di un programma comunicativo interno efficace e che sia inerente alle tematiche di Safeguarding;
-
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